Restauri

I marmi dell'Ateneo Veneto

Intervento comune di tutti i Comitati privati internazionali.

 

Alvise Zorzi, erede di un’antica famiglia veneziana, è stato il primo presidente dei Comitati Privati Internazionali per la Salvaguardia di Venezia (COMPRIVE), rimanendo in carica per ben ventiquattro anni, ovvero fino al 2010. Personalità eccellente nel contesto culturale italiano e di Venezia in particolare, è stato Direttore dei programmi culturali della RAI, vicepresidente dell’Unione europea di radiodiffusione e segretario generale del “Prix Italia”; è stato inoltre membro del Comitato consultivo per Venezia dell’UNESCO e presidente per la Pubblicazione delle fonti per la storia di Venezia. E’ considerato il primo divulgatore moderno della storia della città con ventisei titoli. E’ deceduto a Roma nel 2014. Quando lasciò la presidenza dei Comitati, in suo onore tutti i membri di COMPRIVE –compresa evidentemente la Fondazione Svizzera Pro Venezia- hanno partecipato al restauro dei marmi dell’Ateneo. 

Costituito nel 1812, l’Ateneo Veneto è il più antico istituto culturale in attività a Venezia e ha lo scopo di cooperare allo sviluppo e alla divulgazione delle scienze, delle lettere e delle arti in ogni loro manifestazione, con attenzione particolare a ciò che riguarda Venezia. Fra gli altri nomi illustri, sono stati suoi membri attivi Niccolò Tommaseo e Daniele Manin che furono a capo dei moti del 1848, così come Alessandro Manzoni, Antonio Fogazzaro, Diego Valeri, Albino Luciani e Carlo Rubbia. Ha la sua sede -di lato al Teatro La Fenice- nell’antica Scuola di San Fantin, già Scuola dei “Picai”, ossia degli “impiccati” poiché la scuola aveva come compito principale quello di dare conforto ai condannati a morte. L’edificio fu eretto nell’ultimo decennio del Cinquecento ed è opera di Antonio e Tommaso Contini, architetti originari di Besso (Lugano) e di Alessandro Vittoria. Al piano terreno si trova l’Aula magna, l’ambiente principale dell’istituto, che ospitava la cappella della Scuola; del prezioso arredo fanno parte i dossali marmorei oggetto del restauro, ossia il rivestimento delle pareti dell’aula in marmi policromi (rosso di Verona e marmo di Carrara) e in lumachella. I dossali sono originali dell’anticha Scuola e sono quindi databili almeno della fine del Cinquecento, quando il salone assunse l’aspetto definitivo con la rimozione del soffitto del Tintoretto e la sua sostituzione con il ciclo del Purgatorio di Palma il Giovane.

L’opera restaurata è stata riconsegnata all’Ateneo Veneto in occasione del bicentenario della sua fondazione nel 2012.